L’ultimo anno del 20° secolo, inizia di sabato, Marcello è in azienda, guarda alcuni modelli sui banchi di lavoro, disegni, progetti, la sua mente ripercorre in pochi istanti i vent’anni precedenti. La decisione di fare l’imprenditore era nata carica di energia e voglia di fare, la stessa energia che Marcello Bergamo ha sempre messo in ogni competizione, ora quell’anno 2000 tanto atteso, lontano e con un forte sapore di fantascienza era arrivato e l’energia di Marcello era ancora viva e forte.
La squadra Liquigas Pata nel 2000 vestirà le nuove maglie prodotte dal maglificio MB, tra gli sponsor principali entra Kariba, la maglia è bellissima, leggerissima e Marcello tenendola tra le mani ricorda quanto erano diverse le sue quando aveva 20 anni.
Cristian Moreni di anni ne ha 28, va forte, anche sotto la pioggia, al Giro d’Italia la 2° tappa è tutta sua con 5 secondi di vantaggio sul secondo classificato, il connazionale Tosatto. Da Terracina a Maddaloni in 6ore e 15 minuti, per sottrarre la maglia rosa a Cipollini e tenerla stretta fino alla quarta tappa.
Il nuovo secolo per tutti rappresenta il futuro, l’innovazione, Marcello acquista il primo plotter per la personalizzazione dei capi e nei laboratori del maglificio MB hanno inizio i primi esperimenti in campo digitale.
Dal 2004 al 2006 MB produce le maglie per la squadra LPR di Omar Piscina. Inserita nella seconda categoria dei gruppi professionistici la LPR vince nel 2004 con Dmitrij Konysev il Tour du Lac Léman, la classica più antica dopo la MilanoTorino. Nel 2005 la squadra ottiene la licenza di team Professional Continental.
Con l’ingresso nel circuito Professional e l’espansione delle vendite sui mercati internazionali, il maglificio MB aveva sentito la necessità di rendersi indipendente,acquistando le prime macchine per la produzione del tessuto. Nel corso degli anni duemila l’evolversi del settore tessile sportivo in ambito ciclistico aveva alzato molto gli standard qualitativi, la nuova vestibilità Slim Fit è aderente e le caratteristiche di elasticità del tessuto richiedono un preciso mantenimento della costanza produttiva. Da qui quindi la conseguente azione di MB di stringere accordi per la fornitura dei nuovi tessuti con i principali produttori specializzati.
Negli anni seguenti l’offerta di innovativi tessuti tecnici permette un maggior impiego della creatività in ambito stilistico, il settore è in forte espansione, le fiere e le squadre Pro favoriscono la diffusione del ciclismo quale sport di massa e non più solo per pochi appassionati.
Nel 2009 MB produce le maglie della squadra spagnola FujiServetto, lo stesso anno viene firmato l’accordo di fornitura per il 2010 con il team Professionistico Bbox Bouygues Telecom.
Il 27 giugno 2010, Thomas Voeckler vince il Campionato di Francia e porta in cima al podio i colori della maglia Bbox Bouygues Telecom realizzata da Marcello Bergamo.
Il 2010 è un anno particolarmente importante per l’azienda di Marcello Bergamo, è il primo anno al Tour de France, con la vittoria di ben due tappe da parte di Voeckler che indossa la maglia di Campione Nazionale Francese realizzata da MB.
Apice di visibilità quindi per il maglificio che con il Tour de France, la vittoria di una tappa di montagna al Giro d’Italia, la Parigi-Nizza e il Campionato Nazionale Francese, suggella un decennio di successo raggiungendo un traguardo oggettivamente molto ambizioso.
Nel 2012 Marcello Bergamo produce le cinque maglie del Giro Rosa vinto dalla Campionessa Olandese Marianne Vos. Atleta completa, capace di primeggiare nelle diverse specialità del ciclismo, Marianne è considerata oggi una delle migliori cicliste di tutti i tempi.
Nel 2014 MB è sponsor tecnico del Tour de Romandie, vinto da Chris Froome.
Marcello è felice e orgoglioso di vedere il suo nome sulla maglia del Campione e con la mente torna al 1971 quando fu lui stesso a salire sul gradino più alto del podio nella 3a tappa del Tour a Fribourg.
Per le stagioni 2014 e 2015 MB produce le maglie del team Cult Energy Pro Cycling.
Il team Danese Cult Energy Pro Cycling nel 2015 passa da Continental a Professional ed è Gustav Larsson a ornare la maglia MB con la medaglia d’oro conquistata nella prova a cronometro dei Campionati Svedesi.
Sempre nel 2015 in Australia Peter Shandon Distributore MB attiva la collaborazione con il team Search 2Retain (La mission del Team è ricercare e iniziare all’attività ciclistica i giovani nuovi talenti).
Nel 2016 sotto la regia di Peter Shandon il team Search2Retain si fonde con il Team Taiwanese “Attaque Gusto”.
Nel 2017 Bjarne Riis, manager del nuovo team Continental “Virtu Pro Velo Concept”, sceglie l’abbigliamento di Marcello Bergamo per vestire le due squadre (maschile e femminile). Il progetto di sponsorizzazione è stato sottoposto all’attenzione di Marcello da Henrik Dahl, distributore danese di MB.
L’espansione internazionale del maglificio di Marcello Bergamo, pur ampliando in modo significativo i confini dell’azienda, non ha mai compromesso lo spirito familiare originale. Ogni distributore vive lo sviluppo in senso globale con grande spirito collaborativo verso il comune obiettivo del successo.
Il 16 0ttobre 2019 Marcello Bergamo viene premiato con la Borraccia d’Oro dalla Federazione Ciclistica Italiana.
Gino Sala (1925-2011) che durante la sua carriera di giornalista sportivo ha saputo raccontare le più importanti gare ciclistiche sconfinando piacevolmente nel romanzo e nella poesia, nel 2008 ha dedicato a Marcello Bergamo un articolo scritto per la popolare Rivista Tuttobici:
Marcello Bergamo, il ciclismo nel cuore
Come si fa a non rimpiangere il ciclismo dei tempi andati? Il vecchio cronista se lo domanda ancora una volta passando da un ex all’altro, frugando nei ricordi che sonotanti e tutti ricchi di preziosi insegnamenti.
È il caso di Marcello Bergamo, nato a Ponte di Piave (Treviso) il 16 dicembre 1946, professionista dal 1969 al 1978, altezza 1,64, peso 64 chili, undici vittorie tra cui il Gran Premi Industria e Commercio, il Giro del Levante, il Giro di Campania e la Milano-Torino.
Tanti piazzamenti, 13 volte secondo, 7 volte terzo a dimostrazione che Marcello è stato qualcosa di più di un gregario che tra i suoi capitani ha avuto Francesco Moser, Franco Bitossi e Giovanni Battaglin. Tanto onesto da rinunciare ad una convocazione azzurra perché in scarse condizioni di forma.
Altri tempi, ripeto. Un Bergamo cresciuto in una famiglia povera, sette fratelli, il padre operaio, la fatica e la gioia di aver comperato una casa coi guadagni delle corse, due figlie e venticinque dipendenti che costituiscono il presente, direi l’orgoglio di aver creato una fabbrica di abbigliamento ciclistico in Lombardia e precisamente in quel di Castano Primo.
Il ciclismo nel cuore visto che Marcello è vice presidente di una squadra composta da juniores che nella stagione 2008 ha conquistato 18 vittorie con metodi antichi che sono quelli di una società dove i praticanti devono crescere senza fretta, in un ambiente ricco di semplicità e di buoni insegnamenti.
«Bisogna partire da una base sana se vogliamo costruire un professionismo senza inganni e senza trucchi – sottolinea Bergamo -. L’imperativo è quello di costruire un movimento credibile in tutti i suoi apparati. Basta col doping, via i disonesti e i truffatori, avanti con un’attività intelligente derivante da un calendario più umano…».
Parole sante, caro Marcello. Come sono lontani i giorni in cui eravamo compagni d’avventura, compagni di una disciplina dove una santa povertà era sorella della fantasia. Si cominciava in marzo e si arrivava a fine ottobre senza intoppi, con poche squadre e pochi corridori, diciamo una decina per ogni compagine, ma tutti capaci di offrire ottimi spettacoli. So bene di ripetermi, ma insisto con la speranza di ottenere cambiamenti radicali. Diversamente sarà un ciclismo alla deriva, nelle mani di gente incapace, altezzosa, soltanto meritevole di essere cacciata