Gli anni 70 si prospettano pieni di successi e soddisfazioni, Marcello Bergamo professionista con la squadra Filotex colleziona medaglie e trofei, nella primavera del 1970 vince la prima tappa della Tirreno- Adriatico (Casalpalocco-Fiuggi) e nell’estate fa suo il GP Industria & Commercio di Prato davanti allo svedese Tomas Pettersson.
Nel 1971 vince la sua prima competizione fuori confine è la 3° tappa del Tour de Romandie, a Friburgo in Svizzera.
Nel 1971 e nel 1972 Marcello è spesso tra i primi tre, sarà una frattura a seguito di un incidente durante il Giro d’Italia a costringerlo al riposo.
Il 1973 è un anno unico e indimenticabile. In Filotex è tempo di cambiamenti, il grande campione Franco Bitossi passa alla Sammontana, al suo posto viene ingaggiato il giovane promettente Francesco Moser e la squadra dovrà lavorare per lui, Marcello però è troppo forte per limitarsi al ruolo di gregario e Bartolozzi si guarda bene dal trattenerlo.
1° Classificato in Svizzera nella 4a tappa del Tour de Romandie Marcello è ancora in cima al podio nella Crono a squadre del Giro di Svizzera (con Caverzasi, Fuchs e Moser).
Bergamo per la Filotex è poliedrico e tutto fare, aiuta i compagni e va a vincere quando la corsa è sua, quando il suo compito è quello di portare a casa il risultato, ha sempre lavorato bene e duramente negli anni precedenti per l’amico capitano di squadra Franco Bitossi. Marcello ricorda di quando al Giro d’Italia lui e Bitossi erano insieme in fuga, la dura salita, i tornanti a gomito, Franco buca e Marcello prontamente si ferma per dare al capitano la sua ruota, perché una volta era così che si faceva. Bitossi potè ripartire subito mentre Marcello restava al lato della strada ad attendere l’arrivo dell’ammiraglia.
In quel fatidico 1973 il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana è Nino De Filippis, suo il compito di selezionare la rosa dei 10 campioni più meritevoli e Marcello Bergamo è un possibile candidato. Il 24 giugno La Tre Valli Varesine proclama Marcello al secondo posto nel Campionato Italiano,
ottimo per accreditarlo alla maglia azzurra, ma De Filippis aveva già chiaro da mesi che Marcello doveva far parte della nazionale. Quell’anno Il freddo del 7 marzo aveva fermato Gimondi e molti altri, De Vlaminck entra per primo al Motovelodromo di Torino seguito da Bitossi, i due sono impegnati in una lotta allo spasimo per la conquista della vittoria, seguono Merckx e Bergamo, Marcello con uno sprint incredibile si inserisce, brucia tutti e vince la prestigiosa Milano-Torino. Lo scatto vincente non è stato casuale e andava previsto, Marcello infatti tra tutti era stato l’attaccante più energico e deciso sulla salita di Superga, quella che ha provocato la selezione di un gruppo rimasto compatto per moltissimi chilometri.
Il 1° posto nella Milano–Torino fa quindi guadagnare a Marcello Bergamo l’onore e la grande emozione di rappresentare la Filotex ai Mondiali di Barcellona il 2 settembre. Il nostro campione volerà in Spagna con Gimondi, Zilioli, Basso, Fabbri, Bitossi, Paolini, Battaglin, Poggiali, Polidori e Ricomi.
Al Ritorno da Barcellona, l’8 settembre, Felice Gimondi neo Vincitore dei Mondiali si aggiudica per un soffio il primo posto al Giro del Piemonte davanti a Marcello Bergamo, per sola mezza ruota di distacco, Gimondi e Marcello terminano con lo stesso tempo 5h03’00’,’ il terzo classificato Polidori arriverà dopo quasi due minuti.
Nel 1974 Marcello Bergamo torna in Spagna per La Vuelta, lo aspetta una settimana di corse con i protagonisti del ciclismo mondiale, con lui anche il giovane compagno di squadra Francesco Moser e Ole Ritter che si ferma ad aiutarlo dopo una sfortunata caduta durante una delle 7 tappe, Marcello nonostante l’incidente è in gran forma, va fortissimo e vince la Vuelta.
Nel 74 Marcello Vince anche il Giro di Campania
e la 1ma Tappa del Giro di Puglia (MonteroniOstuni).
Il medagliere luccica, è primo anche alla Premeno sul Lago Maggiore, la corsa organizzata dal collega e caro amico Gianni Motta. Francesco Moser nel frattempo cresce molto e la Filotex decide di cambiare assetto per offrire al suo giovane e promettente campione un gruppo di gregari adatti a supportarlo e lavorare esclusivamente per lui.
Nel 1975 a seguito della nuova impostazione tecnica della Filotex Marcello riflette sul suo posizionamento in squadra, a differenza di altri corridori non può costringersi ad un unico ruolo. In Spagna l’anno prima lo aveva chiaramente dimostrato, aveva corso troppo forte per fermarsi a spingere, “vai e vinci” gli disse Bartolozzi e così fu. L’ epoca Filotex è però giunta al termine, Marcello lo comprende, accetta quindi l’invito della Jolly Ceramica e raggiunge il promettente campione Giovanni Battaglin.
Marcello Bergamo e Battaglin correranno insieme per due anni, nel 1976 Marcello è 2° nel Gran Premio Industria & Commercio di Prato.
Il 1977 è l’anno del passaggio alla Zonca Santini, le Competizioni sono sempre molte il calendario è fitto di impegni e il livello sempre alto con piazzamenti importanti. Marcello è secondo nel Campionato Nazionale Elite, nella 7a tappa del Tour de Suisse e nel Giro di Campania, poi il 25 aprile alla partenza del GP Industria & Commercio di Prato l’incidente, un cane spaventato invade la pista, Marcello cade male e si rompe l’omero. La stagione 77 è così forzatamente conclusa, Marcello a casa ha una moglie con due figlie, guarda il suo braccio destro ingessato e comincia a pensare che forse è il momento di ritirarsi dalle corse.
Nel 1978, Franco Cribiori lascia la direzione tecnica della Brooklyn per avviare l’Intercontinentale e vuole Marcello per apportare esperienza e valore nella sua nuova squadra, chiama anche Celestino Vercelli coetaneo di Marcello con una lunga esperienza in Scic e poi in Brooklyn. La responsabile evidenza di dover mantenere una famiglia oltre al suo grande amore per le due ruote portano Marcello ad accettare il contratto, ma già durante il ritiro e le prime trasferte condivise con Vercelli il pensiero di dover cambiare vita è sempre più una convinzione, i due amici parlano e si scambiano idee, il loro futuro è ormai prossimo, il progetto sempre più chiaro, chiudere la carriera per avviare una propria nuova attività imprenditoriale. Celestino Vercelli viveva una grande passione familiare per l’industria calzaturiera, la moglie di Marcello in quel tempo aveva un piccolo laboratorio di maglieria, l’idea di poter realizzare scarpe e maglie per il ciclismo scatta automaticamente.
Marcello Bergamo e Celestino Vercelli conoscono in occasione del Tour de France il Ciclista francese Guy Sibille, insieme i tre iniziarono ad ipotizzare una collaborazione, Vercelli avrebbe avviato una produzione di scarpe per il ciclismo (Vittoria Calzature), Marcello l’abbigliamento e Sibille si sarebbe occupato di vendere le loro produzioni in Francia.
Come spesso accade c’è un particolare momento in cui il manifestarsi di un fatto ci porta a capire che il momento è giunto e la decisione già presa va solo formalmente concretizzata. Il fatto è quello di un’improvvisa e copiosa nevicata, la moglie di Marcello è come quasi sempre accade a casa da sola con le sue bambine, le prepara per uscire, deve portare a scuola Sabrina e all’asilo Alessandra. Quella mattina uscire dal cancello di casa non è facile, prova a spalare la neve ma l’auto perde aderenza e scivola giù dalla discesa con le bimbe a bordo, per pura fortuna non vi sono conseguenze ma lo spavento è tanto. Marcello che si trovava in ritiro al telefono con la moglie capisce che il momento è arrivato, prepara la sua valigia, si congeda dal team e torna a casa per iniziare una nuova vita dal titolo “M.Bergamo Confezioni Sportive”.
continua….